Svadhisthana chakra, la dimora del sentire

Il secondo chakra, detto anche chakra sacrale, custodisce il nostro benessere a livello emotivo, sensuale e creativo, e governa gli organi sensoriali come la vista, l’udito, il tatto, il gusto e l’olfatto. I chakra, come abbiamo già visto su questi schermi, sono centri energetici che, secondo l’antica filosofia orientale del tantra, raccolgono, trasformano e distribuiscono l’energia vitale all’interno dell’organismo.

Svadhisthana chakra (che in sanscrito significa “luogo di dimora”) si trova vicino al primo chakra, alla base dell’osso sacro. Il suo compito, a livello fisiologico, è quello di incanalare l’energia vitale verso gli organi sessuali, la vescica e il basso intestino. Dopo che il primo chakra si è ben radicato dopo la nascita, il secondo si sviluppa per permetterci di “sentire” il mondo e dare vita ai nostri appetiti e desideri, nonché all’espressione vera e propria delle nostre emozioni e della nostra creatività.

Il suo colore di riferimento è l’arancione, si associa all’elemento acqua e, a livello visivo, è rappresentato da un cerchio con sei petali attorno.

 

Come capire se il secondo chakra funziona bene

Se è in salute, il chakra sacrale è in grado di trasmettere passione, gioia ed entusiasmo per la vita, facendoci sentire grati e riconoscenti per le cose buone che essa è in grado di offrire. È quella parte di noi che ci permette di esprimere i sentimenti e le emozioni in modo spontaneo, senza troppe censure. È quella parte di noi che ci consente di dare libero sfogo alla creatività, come nell’arte, nella danza, nella scrittura, nel canto, e in tutte quelle attività che richiedono sensibilità e un pizzico di inventiva.

Se amiamo la vita, questa è la prova del nove, perché allora saremo sicuri che il nostro secondo chakra è forte e vigoroso.

 

Cosa succede quando il secondo chakra è debole

Se il secondo chakra non sta bene, invece, perderemo contatto con i nostri sentimenti, cercando di ignorarli oppure controllarli in maniera eccessiva. In altre parole, la mente prenderà il sopravvento nella nostra vita e non ci lasceremo più guidare dalle emozioni: diventeremo cioè più freddi e distaccati, con l’ossessione di avere tutto sotto controllo. La nostra potrebbe diventare perciò un’esistenza inutilmente austera, costellata da divieti e rinunce, dove tenderemo a reprimere ogni tipo di emozione e allontanare tutte quelle cose che potrebbero darci gioia e gratificazione.

Alla lunga, questo potrebbe portare a depressione e apatia, nonché sviluppare disturbi alimentari come la bulimia o l’anoressia e alcune forme di dipendenza.

 

Come stimolare il secondo chakra?

Per prima cosa, dobbiamo comprendere che le emozioni, tutte le emozioni, vanno accolte e accettate. Sforzarsi di provare e vivere soltanto le emozioni cosiddette “positive” è deleterio. Ciò non significa naturalmente che dobbiamo agire di impulso, senza alcun freno o argine, e magari devastare le stanze di albergo come farebbero alcune rockstar.

Quello che dovremmo fare, invece, è sentire tutte le emozioni, qualunque esse siano, senza reprimerle o tentare di giudicarle. Quello che dovremmo fare è quindi percepire tali emozioni per comprendere che impatto stanno avendo su di noi e che cosa ci stanno insegnando riguardo a noi stessi. Il secondo chakra, per via della sua natura “fluida”, è mutevole come il clima: può essere bello e sereno oppure agitato e in tempesta. Sta di fatto che ogni emozione ha il suo scopo, sgorga in noi per un motivo ben preciso, e tentare di soffocarla o dissimularla perché la società ci ha sempre detto di fare così alla lunga non ci farà granché bene.

Fatta questa premessa, una delle attività senza dubbio più stimolanti per il secondo chakra è il gioco. Man mano che diventiamo adulti, tendiamo a vederlo sempre di più come un’inutile e frivola perdita di tempo, quando in realtà si tratta di un mezzo davvero potente per ritrovare energia e vitalità. Per “gioco”, naturalmente, possiamo intendere moltissime cose: non solo sport, giochi da tavolo, videogame, ma anche film, libri, cene in compagnia, concerti, pic-nic e passeggiate nella natura. Per gioco, possiamo intendere benissimo anche qualunque espressione artistica, come dipingere, suonare, cantare o scrivere.

In altre parole, si tratta un po’ di ritrovare e solleticare quel bambino vivace e giocherellone che, da qualche parte, è sempre nascosto dentro di noi. E se proprio facciamo fatica, potremmo valutare anche l’idea di passare del tempo con dei bambini in carne e ossa, riscoprendo direttamente da loro l’autentico significato della parola “gioco”.

Altra attività ludica benefica per il secondo chakra è quella che generalmente si svolge sotto le lenzuola. L’esperienza sessuale, infatti, è una delle più potenti espressioni di forza vitale, uno dei più grandi doni che possiamo condividere con un’altra persona, a condizione che quest’ultima nutra un autentico e profondo interesse nei nostri confronti.

Infine, Svadhisthana è felice ogni volta che celebriamo la bellezza e la gioia della vita, specialmente attraverso i nostri sensi. Il buon cibo, la buona musica, la buona compagnia, insomma qualunque cosa che sia in grado di appagarci e rendere la vita degna e piacevole di essere vissuta.

Come per gli altri chakra, anche qui gioca un ruolo importante l’equilibrio: un secondo chakra troppo stimolato, infatti, potrebbe alimentare la nostra instabilità emotiva, dando origine a comportamenti compulsivi e manipolatori, come l’abuso di alcol e di droghe, o l’eccessivo attaccamento a persone e beni materiali.

 

Concludendo

Il secondo chakra è la dimora delle nostre emozioni e della nostra sensualità. Si alimenta con il sesso, con la creatività, con il gioco, con il desiderio, con la passione, e in tutte quelle circostanze in cui i cinque sensi vengono coinvolti e attivati in modo significativo. Svadhisthana è anche la sede del nostro bambino interiore, il centro liquido e mutevole di tutto il nostro “sentire”. Mi raccomando, non smettere mai di coccolarlo.


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By Capo Tribù

Aka Gianluca Riboni. Pensatore, personal fitness trainer ISSA, insegnante di Anukalana Yoga, leader di Yoga della Risata, scrittore e blogger (un po') incompreso. E soprattutto, sognatore a piede libero.

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